Come il cristianesimo ha trasformato il libro


Il volume presenta le trasformazioni che il Cristianesimo ha comportato nella produzione e nella trasmissione dei libri secondo una duplicità di prospettive. Da un lato, si concentra sulle attività di lettura, scrittura ed esegesi dei testi e, dall’altro, sulle trasformazioni di tecniche e materiali coinvolti nella produzione libraria e nell’organizzazione delle biblioteche. A questo scopo, gli autori circoscrivono lo studio all’ambiente intellettuale di Cesarea durante il terzo e quarto secolo e, pur senza trascurare una ricca serie di figure meno note ma non meno importanti (fra le altre Giulio Africano e Panfilo), pongono al centro dell’attenzione Origene ed Eusebio, interrogandosi sul loro contributo all’innovazione della forma libraria del codice e dei modelli di erudizione cristiana. I due capitoli iniziali si concentrano sulla figure di Origene. Il primo si sofferma in particolare sulle sue condizioni concrete di lavoro e sulla forma dei testi da lui prodotti, anche attraverso la comparazione con autori precedenti (ad esempio di ambito neoplatonico e stoico). Grafton e Williams tentano inoltre di collocare il suo atteggiamento verso i libri nel contesto culturale dell’età imperiale. Mostrano inoltre come la sintesi operata da Origene a livello filosofico fra tradizione greca e pensiero cristiano sia situata all’interno del contesto culturale di Cesarea, in cui ebraismo, cristianesimo e altri culti convivevano (e competevano) in un quadro grecofono. La fusione fra una pluralità di tradizioni concorrenti costituisce anche il nucleo dell’impresa tecnica dell’allestimento degli Hexapla a cui è dedicato il secondo capitolo. Qui gli autori si soffermano sulle possibili competenze di Origene nel comporre un testo bilinguistico che seppe destare stupore per la sua radicale novità. Il capitolo terzo esamina allora quello che è considerato l’epigono di Origene: Eusebio, il quale nella Cronaca ha ampliato ancora di più le innovazioni formali nella progettazione e nella produzione del libro. In particolare, viene dimostrato come Eusebio seppe congegnare un sistema annalistico che faceva convivere una pluralità di cronologie di origine differente, talvolta perfino contraddittorie. Il capitolo conclusivo amplia lo sguardo nel tentativo di cogliere le relazioni sociali e culturali fra Eusebio e l’ambiente di Cesarea, in cui egli riuscì anche a organizzare in modo innovativo il lavoro di copia dei libri in una biblioteca cittadina. Nel complesso il lavoro – impreziosito da ventitre illustrazioni e con una bibliografia aggiornata per l’edizione italiana – mostra come la coesistenza di prospettive disciplinari attente alla dimensione tanto materiale quanto intellettuale possa gettare nuova luce sulla sintesi della molteplicità di tradizioni operata da Origene ed Eusebio alla luce della fede cristiana, oltre che presentare il contesto della loro attività e il potente influsso, che giunge fino alla modernità, dei modelli culturali da loro elaborati.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 2011
Recensito da
Anno recensione 2012
ISBN 9788843060894
Comune Roma
Pagine XV + 343
Editore