Croce e delizia


Il volume di Clara Gallini vuole descrivere le relazioni di significati che si stabiliscono tra il segno della Croce e i luoghi in cui è apposto, domandandosi se quelle relazioni continuano a riprodursi nei medesimi modi e con la stessa efficacia. Il periodico riaffiorare delle polemiche sulla presenza del Crocifisso nei luoghi pubblici dimostrerebbe, afferma Gallini, che non è avvenuta nessuna chiarificazione e che il dibattito non è affatto concluso. L'agile ricognizione condotta dall'autrice si sviluppa in luoghi istituzionali, nelle abitazioni private, nel sistema della moda e in ambiti geografici peculiari. Guardando alla toponomastica del paesaggio italiano si nota la presenza di nomi (Santa Croce, Tre Croci) che suggeriscono, nel caso delle vette o dei valichi, ascese spirituali, viaggi che si trasformavano in pellegrinaggi o confini da difendere. La presenza della Croce in quei luoghi presenta dunque le caratteristiche di un simbolo che traduce il territorio in un mondo cristiano, costruendo l'appartenenza cristiana dei soggetti. Se da un lato la legittimità della presenza di una Croce in spazi pubblici non è mai stata messa in dubbio, dall'altro sono mutate le condizioni che danno significato alle appartenenze territoriali. L'organizzazione dei nuovi spazi metropolitani non tende a mettere al centro la Chiesa: il territorio viene vissuto sempre di più come bene patrimoniale da valorizzare e come luogo di "natura". Anche la presenza del Crocifisso nelle abitazioni domestiche ha subito lo sfratto in favore di altre figure, meno drammatiche e sentite come più paterne (come quella di un pontefice) o più "efficaci" (come testimonia il rapido moltiplicarsi delle immagini di padre Pio). In questo modo, sottolinea Gallini, si è venuto incrinando quel legame forte, di continuità simbolica, tra Chiesa e casa, tra morte e vita, che proprio l'abitazione (il luogo in cui le donne partorivano e in cui i morti venivano composti) rappresentava. In campo politico l'emblema della Croce, che è rimasto in diversi simboli di partito, ha conosciuto un rapido mutamento di significati dopo il crollo dei regimi comunisti: da un lato si assiste a un cattolicesimo romano che riprende il ruolo di interlocutore politico diretto e di rappresentante del radicamento cristiano nel nostro Paese e nel continente europeo; dall'altro si rinvigoriscono le manifestazioni di partiti politici che puntano sulla costruzione di identità totali ed esclusive. In questi ambienti la croce viene rimessa in gioco come segno di affermazione antagonista, ma deve anche confrontarsi con altri segni che sottolineano appartenenze conflittuali (la croce celtica e la croce uncinata). Il trionfale ingresso della croce nel sistema della moda, con la sua esibizione come sfarzoso gioiello al collo di divi e dive, conclude l'autrice, è un elemento che potrebbe testimoniare uno svuotamento di senso proprio mentre si celebra la sua apoteosi.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 2007
Recensito da
Anno recensione 2008
ISBN 9788833918037
Comune Torino
Pagine 166
Editore