Culture in conflitto. Cristiani, ebrei e musulmani alle origini del mondo moderno


Preparati in occasione del quinto centenario della scoperta dell’America, i testi di queste tre lezioni tenute da Lewis, professore emerito a Princeton, vogliono collegare tre momenti storici fondamentali: la riconquista di Granada, l’espulsione degli ebrei dalla Spagna e la scoperta del Nuovo mondo (come manifestazione dell’espansionismo di matrice cristiana). Il 1492 viene scelto non tanto come data simbolica, ma proprio perchè in quell’anno ha inizio un processo che investe pesantemente, e ne condizionerà i rapporti, le tre religioni monoteiste. Islam e cristianesimo non potevano non entrare in conflitto in quanto ugualmente possedevano una vocazione universale, a differenza delle grandi religioni “regionali” di Cina e India. In particolare è l’espansione del cristianesimo – che non si rivolge soltanto a occidente, ma conosce nuovo vigore anche nell’oriente europeo – a caratterizzare l’epoca che si apre a partire dalla riconquista di Granada. Un’epoca che avrebbe potuto essere modellata sulle caratteristiche che avevano permesso la fioritura, nel Medioevo, dell’Islam (che disponeva di una lingua comune, ereditava e ampliava la cultura ellenistica, era tollerante e disposta a coesistere con genti di altre religioni) e che invece proseguì con il tono dell’ostilità più accesa. Una rivalità che si inasprì nonostante Islam e cristianesimo non conoscessero grandi barriere dal punto di vista razziale e geografico (il Mediterraneo permise una grande facilità di contatti). Contemporaneamente si avviò la sistematica oppressione della minoranza costituita dagli ebrei, resa possibile dalla loro inesistente pericolosità politico/militare. Sul piano religioso invece l’ebraismo, in quanto anteriore al cristianesimo, viene avvertito come il nemico da cacciare con una violenza estrema. La “grande disputa” coinvolse però soltanto cristiani e musulmani, in un conflitto che ebbe anche risvolti e ricadute sul piano degli scambi commerciali. Le grandi rotte verso l’oriente avevano lo scopo di approvigionarsi di materie prime saltando gli intermediari di fede musulmana e di creare un secondo fronte antislamico (da cui la leggenda del Prete Gianni). Lewis sostiene che anche le spedizioni verso occidente ebbero un duplice scopo dottrinale e commerciale, finirono per “creare” un continente con sembianze europee e sancirono la definitiva vittoria del Vecchio mondo sui rivali.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 1997
Recensito da
Anno recensione 1997
Comune Roma
Pagine 96
Editore