Die Wiederkehr des Körpers


“Questo volume è dedicato ad un fenomeno della società contemporanea, il cui valore storico non è ancora stato chiarito: il ‘ritorno della corporeità’”. Nell’introduzione i due curatori D. Kamper e Ch. Wulf spiegano come sia possibile leggere l’intera storia della civilizzazione occidentale come un unico processo di astrazione da ciò che è vivente. L’allontanamento, il disciplinamento e la strumentalizzazione del corpo sono sempre stati il fondamento del progresso storico e della razionalizzazione in senso più ampio. Come interpretare dunque la crescente importanza attribuita alla fisicità nella società odierna? Si tratta di una inversione di tendenza nel progresso di civilizzazione, o solo di una pausa prima della definitiva eliminazione del corpo, da sempre considerato come la fonte di tutte le debolezze umane? La risposta a questo interrogativo non è semplice. Da una parte, infatti, si moltiplicano i segnali di una ribellione del corpo alla sua forzata spiritualizzazione (ne sono esempio il crescente ricorso a tecniche orientali, a terapie di gruppo per riacquistare la perduta sensibilità corporea e l’emancipazione sessuale); dall’altra, anche il processo di sottomissione e razionalizzazione del corpo sembra intensificarsi (ne sono esempio la ricerca di sempre più elevate prestazioni sportive, il diffondersi della pornografia, i progressi nella costruzione di protesi artificiali e nella biogenetica). All’introduzione segue una raccolta di saggi di vari autori che analizzano il punto di vista di diverse discipline – sociologia, psicologia, scienze politiche, pedagogia, letteratura, urbanistica, scienze dello sport – e si dividono in tre sezioni.
Nella prima gli autori cercano di delineare i sintomi di questo ritorno del corpo, come reazione alla massiccia meccanizzazione della modernità.
Gli interventi della seconda sezione analizzano due opposte concezioni del corpo, quella che vede in esso il principio vitale della materia come opposta alla forma e quella che lo considera come un mero sostrato informe e passivo che deve essere plasmato da qualcosa di estraneo a lui, dallo spirito, dalla razionalità. Questo problema non può essere risolto operando una scelta tra le due e alternative, bensì cercando di sviluppare una nuova terminologia che possa andare al di là di questa opposizione. La “parabola del ritorno del corpo” si conclude con la terza sezione di saggi, dai quali appare chiaro quanto poche siano le possibilità che il corpo ha di vincere la sua battaglia con la storia. Se, infatti, l’analisi condotta era partita dal tentativo di riscoprire il vero soggetto nel corpo, la conclusione rivela come, nonostante questo tentativo, o, proprio grazie ad esso, il soggetto corporeo sia destinato a dissolversi.

Dati aggiuntivi

A cura di
Anno pubblicazione 1992
Recensito da
Anno recensione 1997
Comune Suhrkamp Verlag
Pagine 380
Editore