Elementi di ecologia urbana


La definizione della città come organismo del quale è necessario comprendere il metabolismo non è una novità, tuttavia, nella maggioranza dei casi Virginio Bettini constata la manifestazione di una incapacità culturale a comprendere la reale estensione del sistema città e della necessità di un approccio ai suoi problemi che esuli dalla mera impiantistica. E’ dunque privo di significato parlare di sviluppo sostenibile quando è la stessa natura della città così come esiste e come è attualmente concepita, a risultare insostenibile. Solamente se si riconosce nella città un sistema complesso, un ecosistema che comprende un territorio ben più ampio dell’area edificata, essa può indicare il senso del suo sviluppo e la possibilità di tendere verso un equilibrio il più sostenibile possibile. Il riferimento a Prigogine consente a Bettini di identificare nella città una struttura dissipativa nella quale l’aumento di entropia non è diretto verso uno stato caotico, ma verso un ordine sempre più complesso caratterizzato da una sempre minore utilizzabilità dell’energia.
L’uso indiscriminato delle risorse, la proliferazione incontrollata dei mezzi di consumo e la produzione infinita di rifiuti è destinata al fallimento poiché nella città “non sono possibili processi di autodepurazione e di rigenerazione di risorse se non su una scala territoriale che preveda il ritorno della foresta in città ed un diffuso sistema di fitodepurazione in luogo dei sistemi classici di trattamento, che altro non sono se non il trasferimento, concentrato, di inquinanti da un mezzo all’altro.” (p.103) Risorse e rifiuti non possono essere considerati come appendici esterne a un sistema indipendente, devono invece determinare ogni azione che abbia come oggetto il futuro stesso della città, evidenziando così il reale costo ambientale ed economico della dissipazione del patrimonio naturale compiuta attraverso una politica che si è rivelata sorda ai consigli della ragione e cieca di fronte ai risultati della cementificazione e dell’inquinamento.
Ciò che Bettini intende sottolineare, riprendendo la lezione di Mumford e di Odum, è la necessità di riconsiderare l’ecosistema città da un punto di vista olistico, essendo questa l’unica strada percorribile per una città sostenibile sia dall’ambiente che dall’uomo. Delle più recenti pubblicazioni di Virginio Bettini, docente di Analisi e valutazione ambientale all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, ricordiamo L’analisi ambientale, Clup, Milano, 1990 e L’impatto ambientale, Cuen, Napoli, 1995.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 1996
Recensito da
Anno recensione 1996
Comune Torino
Pagine 259
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