In questo saggio Jon Elster si occupa della nozione di “giustizia” da un punto di vista volutamente estraneo alla trattazione tradizionale, analizzando i metodi di distribuzione dei beni scarsi e degli oneri necessari e cioè la spinosa questione del “chi ottiene cosa, come e quando” (p. 13). Questo problema è comune sia alla politica che all”economia, le quali però non sembrano poter dare di esso una trattazione adeguata. Quando si passa dal generale all”analisi dei casi particolari, ci si accorge che le teorie generali di queste due discipline mostrano un disinteresse “sbalorditivo” per gli aspetti normativi di queste pratiche allocative, che invece, secondo Elster, possono influenzare la vita del singolo cittadino molto più delle scelte di mercato o delle decisioni governative. L”insieme di questi fenomeni viene definito in termini di “giustizia locale”, in riferimento al fatto che i beni o gli oneri in questione vengono allocati da istituzioni relativamente autonome le une dalle altre e rispetto ad un governo centrale, le quali applicano, nella scelta, criteri estremamente divergenti. Diverse sono pure le concezioni di giustizia che muovono i diversi “attori” che partecipano al processo di selezione. Da una parte ci sono gli attori politici, che, astrattamente, sono sempre propensi al principio di utilità, che permetta di sfruttare le risorse in maniera ottimane; dall”altra ci sono i cittadini interessati da questa scelta, che tendendo a voler salvaguardare piuttosto l”equità. Al centro del sistema, i funzionari delle istituzioni, che hanno di solito una visione più chiara della situazione, cercano un equilibrio tra questi due opposti principi. Vi è poi l”opinione pubblica, che tende ad essere influenzata soprattutto dagli scandali. Queste quattro forze si influenzano tra di loro e formano delle coalizioni, facendo pendere l”ago della bilancia ora da una parte ora dall”altra. La conclusione di Elster è, dunque, che lo studio sistematico dei problemi di giustizia locale deve prima di tutto passare attraverso la descrizione dei singoli casi. Di qui la struttura del libro che nel primo capitolo elenca i diversi tipi di processi allocativi (servizio militare, sospensione dal lavoro, accesso all”istruzione superiore, allocazione di organi per i trapianti, immigrazione, ecc.), nel secondo procede ad una classificazione dei criteri che guidano le scelte e nel terzo ne analizza le conseguenze secondarie. Solo a questo punto sono possibili considerazioni più generali sull”origine dei diversi criteri (quarto capitolo) e una analisi dei problemi di giustizia locale alla luce delle teorie filosofiche della giustizia globale, in particolare dell”utilitarismo, della posizione di John Rawls (Una teoria della giustizia) e di quella di Robert Nozick (Anarchia, stato e utopia).