Attualmente il termine globalizzazione definisce specificamente un contesto economico-finanziario e solo conseguentemente sociale, che trova la sua massima esemplificazione nelle politiche di brand marketing applicate sia dalle maggiori multinazionali che da aziende emergenti, e nella reciproca influenza che si esercita tra le diverse borse nazionali. Tuttavia, questa è sicuramente una definizione limitata sia del termine che del problema al quale essa rimanda. L’opera di Ian Clark considera la globalizzazione come uno dei due termini – con frammentazione – che dialetticamente possono proficuamente intervenire nell’analisi storica del Novecento. Secondo Clark, infatti, globalizzazione e frammentazione sono due tendenze caratteristiche della storia del XX secolo che si sono manifestate sia diacronicamente che sincronicamente, visto che esse sono tutt’altro che indipendenti dalle politiche estere e dalle relazioni internazionali intrattenute dai diversi Paesi. Sotto questa luce, diviene disponibile un diverso punto di vista per comprendere tanto le cesure che hanno caratterizzato il Novecento (Prima e Seconda Guerra Mondiale, Guerra Fredda), quanto gli effetti, a volte contraddittori, delle politiche internazionali, da Wilson e Lenin a Reagan e Gorbacev. La prima conseguenza di tale metodo di analisi storica consiste nella necessità di una nuova periodizzazione del secolo, che non può più essere considerato “breve”. Sono infatti rintracciabili linee di continuità dei processi di globalizzazione e frammentazione tali da rendere quantomeno impropria la riduzione del XX secolo tra le date limite 1914-1989. Si tratta dunque di indagare come ciascun evento o scelta politica abbia influenzato i rapporti tra le Nazioni, non solo a livello economico-finanziario, ma anche politico, sociale e culturale. Ritornando ad oggi, quanto viene da Clark identificato con il termine globalizzazione consiste nelle conseguenze di un processo di lungo periodo, il cui elemento di novità risiede nei suoi effetti recenti e non nella sua struttura: per esempio, la denuncia degli accordi di Bretton Woods, la fine della Guerra Fredda e la conseguente frammentazione intrasistemica che ne è dipesa hanno portato alla necessità di considerare più attentamente sino a che punto l’economia sia davvero indipendente dalle politiche nazionali, e se ciò si rivelasse vero, quale idea di Stato e di democrazia si stiano così diffondendo nel mondo.