Dalle antiche civiltà del Vicino Oriente ai giorni nostri ogni secolo è stato caratterizzato da un numero incalcolabile di conflitti armati. L”autore del libro, giornalista e storico, li rilegge cercando di scoprire quando l”elemento religioso ne è stato il fattore scatenante o solamente un pretesto. La guerra santa, è questa la tesi centrale del libro, ha radici in tutte e tre le religioni monoteiste, ma fu a lungo accantonata dal Cristianesimo; inoltre le principali correnti d”opinione nel mondo occidentale acculturato tendono a relegare le guerre sante nelle zone arretrate del mondo, pur non considerando un indice di arretratezza fare la guerra. L”analisi svolta da Partner restringe i suoi confini all”interno del confronto tra cristianesimo e mondo islamico; in questo modo si può scoprire che nel corso degli ultimi quindici secoli, dalla diffusione del credo di Maometto, gli scopi puramente religiosi del conflitto non sono mai stati quelli prevalenti, lasciando il posto a quelli politici e legati al controllo del territorio. Tra le due religioni l”approccio alla guerra è avvenuto in modo assai differente: per l”Islam, la lotta personale di ciascuno sulla via di Allah (jihad) aveva immediatamente seguito la prima diffusione del messaggio religioso; il cristianesimo, al contrario, aveva dovuto aspettare cinquecento anni perché questa idea prendesse forma, oscillando tra un rifiuto dello spargimento di sangue e l”elaborazione del concetto, pragmatico e carico di ambiguità, della “guerra giusta”. Le prime chiese cristiane aspettavano il giorno del giudizio in cui forze soprannaturali avrebbero esercitato la forza fisica. A partire da Costantino si assiste a un progressivo processo di militarizzazione della Chiesa latina di occidente che porta anche alla fondazione di ordini religiosi militari. Lo stesso concetto di crociata, lanciato da papa Urbano II nel 1095, contiene una pericolosa vaghezza che imprime una definitiva svolta nel campo della religione popolare e che trova uno sbocco prima nei massacri anti-semiti e poi nelle persecuzioni dei cristiani dissidenti o presunti eretici (come la crociata del 1207 contro gli Albigesi). E’ in epoca napoleonica che prende vigore una concezione “romantica” della guerra santa contro gli infedeli che assume i connotati del diritto e della giustizia. Da allora viene oscurato il processo evolutivo che ha caratterizzato il mondo musulmano in cui, proprio a partire dall”Ottocento, si assiste ad una continua tensione tra riformatori (che cercano di adattare i concetti culturali e politici occidentali) e conservatori: la mancata conoscenza di questo dibattito ha significato il trionfo dell”equivalenza tra Islam ed estremismo.