La Bibbia e l'Occidente


Nel solco di quel filone interpretativo che definisce la Bibbia come “grande codice” della cultura occidentale, questo bel volume di Anne-Marie Pelletier – docente di letteratura all”Università di Parigi X – aggiunge nuove e brillanti analisi su alcuni brani, accuratamente selezionati, dell”Antico e del Nuovo Testamento: brani che dimostrano come per la Bibbia “il presente è un testo di cui il passato è l”interpretazione” (p.349). La specializzazione dell”autrice risalta nel modo in cui avviene la ricognizione dei temi narrativi che ricorrono nel racconto biblico e che vanno oltre il significato teologico. La Bibbia infatti si presenta come un libro “attraversato dalle determinazioni di una storia umana particolare, dunque legato a tempi, luoghi e avvenimenti identificabili come altrettante realtà culturali. In questo senso la contingenza culturale e storica è il terreno stesso del testo biblico” (p.9). Scegliendo 23 brani l”autrice vuole appunto dimostrare come, a differenza di altri testi sacri, la Bibbia è ancorata al livello più umano della storia e in essa vi è una grande attenzione per lo sfondo storico in cui si situano le vicende narrate. Leggere quei brani deve dunque consistere nel lasciare apparire, prima delle parole, il mondo del testo e la vita che la abita. I testi biblici dichiarano fin dal loro inizio un intento universale, affermare l”unità del genere umano, anche se viene considerata la diversità di questo stesso genere umano. Con l”entrata in scena di Abramo, infatti, il racconto si concentra sulla storia particolare di un gruppo, attraverso il quale si raggiunge l”universale che, predominante nei primi capitoli della Genesi, torna alla ribalta nel racconto della Pentecoste (At 2,1-13). L”uomo della Bibbia attraversa le prove, non le aggira e la sorte dell”uno non è mai estranea a quella degli altri. Il tema della relazione, del dialogo, è uno tra quelli che ricorrono con maggiore insistenza. Una relazione lega lo stesso Dio a quell”uomo fatto a sua immagine, al punto che spesso la figura di Dio si carica di tratti paterni, coniugali e prova amore per la sua creatura. Anche per queste caratteristiche i testi biblici hanno suscitato numerosi commenti, ma anche ispirato un”abbondante produzione artistica di cui l”autrice del volume dà conto proponendo importanti testi di narrativa, teatro e poesia e ricordando con continuità le immagini pittoriche più incisive.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 1999
Recensito da
Anno recensione 2000
Comune Bologna
Pagine 423
Editore