La lettura delle icone


Il volume, curato dall’iconografo bolognese Giancarlo Pellegrini, costituisce una vera e propria introduzione all’arte e alla ricchezza teologica delle icone: due elementi, com’è noto, strettamente correlati nella tradizione del cristianesimo orientale. Si tratta della traduzione in italiano di un libro edito in francese da Georges Drobot – sacerdote ortodosso e iconografo della chiesa russa, esule in Europa Occidentale dalla natia Ucraina – a partire dalla sua tesi di laurea presso l’Institut de théologie orthodoxe “Saint-Serge” di Parigi, uscito per la prima volta in francese nel 1975 e a tutt’oggi più volte ristampato, a causa della completezza dell’impianto teorico e della leggibilità superiore a molte altre opere dedicate al medesimo argomento. Due le sezioni in cui esso si articola, a partire dalla constatazione che “cicli completi riguardanti l’Incarnazione e la vita terrena di Cristo sono stati composti lungo il corso dei secoli, parallelamente alle riflessioni teologiche che le riguardavano e ai cicli liturgici che le commemoravano” (p. 9). In quella iniziale l’autore analizza i fondamenti storico-teologici della questione, descrivendo gli sviluppi della fede cristiana e le lotte contro le diverse eresie dei primi secoli (fino al Concilio di Nicea del 787), con l’intento di mostrare come l’incarnazione del Cristo abbia rappresentato il nucleo centrale delle dispute cristologiche e iconologiche, e come fra l’incarnazione e le immagini sacre si desse un legame assoluto, a partire dal quale derivarono enormi implicazioni sul piano della venerazione popolare, del culto, della valenza liturgica, dell’azione anagogica, e così via. La seconda parte si incentra più specificamente sull’arte cristiana, focalizzandosi sul motivo della Natività, dalle antiche raffigurazioni catacombali alla codificazione del suo canone iconografico: con l’obiettivo dichiarato di evidenziare come un tema all’apparenza notissimo sia, di fatto, assai più ricco di quanto l’immaginario collettivo possa ipotizzare. L’icona della Natività, infatti, ha influenzato e, in un certo qual modo, modificato il dogma cristiano dell’Incarnazione, “dialogando” con le formulazioni dogmatiche dei concili: Drobot arriva perciò a parlare, motivando a fondo tale affermazione, di una autentica vicendevole “interdipendenza”. Elegante e accuratissimo dal punto di vista dell’apparato iconografico, il testo è completato da una ricca bibliografia sulla “teologia delle immagini” proposta dalle icone.

Dati aggiuntivi

Autore
Anno pubblicazione 2000
Recensito da
  • Brunetto Salvarani

    Professore di Missiologia e Teologia del dialogo - Facoltà Teologica dell'Emilia Romagna, Bologna

Anno recensione 2001
Comune Bologna
Pagine 190
Editore