Il saggio di Aldridge si configura come un’utile mappa per orientarsi sullo stato di salute della sociologia della religione e sulla consistenza di religioni e movimenti religiosi. Il panorama descritto da Aldridge conferma la difficoltà di redigere una definizione universalmente applicabile di religione, perché si moltiplicano le modalità di credenze espresse dai nuovi movimenti religiosi. La religione come istituzione sociale può apparire in declino, ma la religione come risorsa culturale rimane potente. È per questo motivo che l’indagine di Aldridge si muove anche alla luce di quattro elementi (consumismo, sfida all’autorità religiosa, sessualità e genere, movimenti New Age) che possono essere visti come portatori di nuovi modi di religiosità e che richiedono nuove definizioni e nuove cornici analitiche, dal momento che la religione, perso il suo ancoraggio istituzionale, è necessariamente meno prevedibile e pertanto più esposta a entrare in tensione con le politiche pubbliche. Il caso della religione negli Stati Uniti sottolinea questa difficoltà di analisi e rappresenta una sfida alla tesi della secolarizzazione: esso testimonia l’importanza dell’offerta sul tasso di partecipazione religiosa e che dove esiste un “libero mercato” religioso si assiste a una crescita di affiliazione e di partecipazione alla vita religiosa. La religione civile statunitense propone verità trascendenti alle quali attingere non soltanto per sostenere le istituzioni politiche esistenti, ma anche per legittimare la protesta. La caratteristica principale delle società occidentali è il loro pluralismo e ciò comporta anche un aumento delle possibilità di scelta – come un mercato concorrenziale – tra l’offerta religiosa, generando un approccio consumistico alla religione. Questa deregulation della religione (come la definisce l’autore) significa che la sua definizione è divenuta un problema ricorrente nelle società moderne, con serie conseguenze per la società nel suo complesso. Una delle più eclatanti trasformazioni nella scena religiosa occidentale infatti è stato il diffondersi di nuovi movimenti religiosi che si possono raggruppare in tre idealtipi: rifiuto del mondo, accettazione del mondo, compromesso con il mondo. Il revival conservatore, che caratterizza il tempo presente e che è iniziato alla fine degli anni settanta, è avvenuto sullo sfondo di una crisi della modernità che ha visto un disagio crescente rispetto ai problemi generati dal progresso scientifico e tecnologico. La religione conservatrice da un lato dà un nome alla confusione del mondo, rivivificando un linguaggio e le categorie di pensiero religioso applicati al mondo contemporaneo, dall’altro progetta una trasformazione dell’ordine sociale per renderlo conforme ai valori della Bibbia, del Corano o dei Vangeli.