n uno dei primi volumi che compongono la nuova collana della casa editrice bolognese dedicata a L”identità italiana, Lucetta Scaraffia, docente di Storia moderna all”Università La Sapienza di Roma, analizza il santuario mariano più importante tra i 1539 disseminati sul territorio italiano. Loreto, che riveste un ruolo rilevante per la cristianità in generale, è diventato luogo significativo per la costruzione dell”identità nazionale soltanto dopo l”Unità, quando venne scelto come centro del pellegrinaggio religioso in contrapposizione con luoghi laico- patriottici.
L”impulso definitivo all”affermazione del santuario avvenne nel 1470 con la concessione dell”indulgenza plenaria a tutti i pellegrini in visita alla chiesa. A partire dal XV secolo Loreto divenne uno degli avamposti cristiani contro la minaccia musulmana (incombente sulla riva opposta dell”Adriatico) e fu considerato funzionale al progetto di costruire una città ideale e virtuosa. Per questo motivo lo Stato pontificio investì in esso grandi energie e per il suo arredo urbanistico e artistico furono chiamati i più celebri nomi dell”arte italiana del tempo. Il santuario – aggiunge l’autrice – doveva inoltre confermare la traslazione della sacralità dalla Terrasanta al territorio pontificio, facendo dell”Italia cristiana del XV secolo la nuova “terra promessa”. La ricchezza di dotazioni artistiche del santuario pone in risalto la doppia anima della cultura cristiana: una astratta e interiore, l”altra bisognosa di un contatto materiale e visibile con il sacro. Il successo del sito lauretano è infine legato da un lato al recupero di una memoria che è anche coscienza dell”evento della salvezza e dall”altro al suo collegarsi strettamente con le radici storiche del cristianesimo e alla corrispondenza simbolica Maria-corpo di Cristo-Chiesa, su cui si fonda la legittimità dell”autorità ecclesiastica.
Per tutti questi elementi Loreto ha assunto il carattere di santuario “ufficiale” della Santa Sede. Peraltro proprio questo carattere “istituzionale”, sottolinea l”autrice, ha leggermente appannato la sua importanza nel panorama internazionale dei pellegrinaggi, a favore di luoghi oggi considerati maggiormente “spontanei” come Lourdes, Fatima e, più recentemente, Medjiugorje.