Il volume focalizza la propria indagine sul periodo storico caratterizzato dai governi liberali, un periodo in cui molto vitale fu il movimento emancipazionista, l'impegno dei cattolici e degli istituti religiosi. I contributi raccolti mettono in evidenza l'attività svolta dalle donne nei campi dell'assistenza, dell'istruzione e dell'educazione. In quei decenni era fiorente anche l'impegno delle congregazioni religiose femminili e si affermò il fenomeno della costruzione da parte di laiche e cattoliche di una "rete" di scambi, collaborazioni e osservazioni. Il lavoro di congregazioni come le "Figlie povere di san Giuseppe Calasanzo" o le "Figlie di Maria Ausiliatrice" fece emergere la valorizzazione della sfera femminile come luogo di dignità morale e di consapevolezza del valore della missione educativa, che doveva coinvolgere anche le donne. Un movimento come la Lega Magistrale Milanese dimostrò che all'interno delle donne cattoliche si sviluppava un'autentica spinta femminista che permise l'incontro con il mondo laico nella lotta per il miglioramento dello status civile e giuridico delle donne: è in questo stesso ambiente che maturò il sostegno alle rivendicazioni del diritto del voto alle donne, favorendo altresì il passaggio del femminismo cattolico dalla cittadinanza intraecclesiale al riconoscimento del valore della cittadinanza sociale. Negli stessi decenni nasceva un nuovo modello di suora, caratterizzata dalla fine della clausura per privilegiare le iniziative di istruzione, di assistenza e le azioni di carità. L'iniziativa educativa delle donne cattoliche non nasce in polemica con quella delle laiche, ma con l'irrompere del tema delle responsabilità storiche di fronte alle vicende terrene, della scoperta di un impegno politico che è al tempo stesso forma dell'amore per il prossimo e contributo alla storia della salvezza. Su questo terreno, inizialmente limitato ai giovani maschi cresciuti nel clima dello scontro fra Stato e Chiesa, scenderanno le donne, assumendo una nuova sfida spirituale che finirà anche per rappresentare una sfida a se stesse, una domanda sulla propria identità. Un ruolo decisivo – anche nei termini delle proposte di rinnovamento religioso – viene anche dalla scelta del celibato volontario di tante laiche, che operavano una rottura dell'alternativa secca loro proposta da secoli (madri di famiglia o religiose). Queste donne contribuirono a costruire una nuova forma di socialità femminile religiosamente motivata, destinata ad arrestarsi con Pio X, il cui pontificato fu caratterizzato da centralismo organizzativo, antifemminismo e svalutazione delle opere sociali.